‘Etneo D.O.C. più che siciliano’ in questo modo rimarcando simpaticamente le proprie origini di Acireale si presenta Claudio Italiano (qualora la Sua cadenza non lo tradisse).

Nato sulle pendici dell’Etna, l’immortale cima dell’isola che lui ha conosciuto (in lungo ed in largo) in volo.

Tutto (e parliamo della passione per il volo) iniziò attorno al 1986 quando, ancora ragazzino, accompagnava il papà e lo aiutava nella preparazione, tra stecche da inserire, del deltaplano.

Ancora troppo giovane dovette aspettare l’arrivo del sedicesimo anno di età per dare inizio ai primi voli scegliendo quello libero, garantito dal parapendio che iniziava a prendere piede.

Sulle Cime con Claudio Italiano

Sulle Cime con Claudio Italiano

E’ il tempo dei primi salti: l’inizio di un gioco che divenne malattia!

 

Sempre sotto lo sguardo vigile del padre contava i giorni che lo separavano da ogni week end, facendo fatica a chiudere occhio alla notte nel ricordo di quelle emozionanti esperienze che ancora per molti anni erano destinati ad accompagnarlo.

Con l’arrivo della maggiore età divenne quasi automatico il coinvolgimento di Claudio nel Mondo dei Deltaplani a motore.

La sorte lo pose al fianco di un Maestro come Angelo D’Arrigo, Siciliano pure lui: un mai dimenticato ‘Angelo tra le nuvole’ che ha legato il proprio nome ad imprese memorabili.

 

Claudio Italiano in Volo

Claudio Italiano in Volo

 

Questo traguardo non gli nega comunque la possibilità di inseguire l’abilitazione all’uso del Deltaplano libero che ottiene seguendo un corso a Castelluccio di Norcia facendo quindi il solletico agli Appennini.

Fu un gioco da ragazzi per chi sin da bambino si era ‘cibato di Pane e Deltaplani’.

Troppo forte invece bussava alla Sua porta la passione per il Volo in Verticale.

Consci però dei costi (anche di esercizio) da affrontare per inseguire questo sogno ritenne alla propria portata l’avventura con gli Autogiro.

 

‘Un mezzo capace di emozioni simili al volo in elicottero con la sola (e non poca) differenza di dover ricorrere ad una pista per assicurare un decollo ed atterraggio’

 

Nel 1998, e più precisamente all’Aquila, gli fu offerta la prima occasione per provarlo.

Il confronto fu con un Magni e pure datato (ancora uno con quei parabrezza con dimensioni al minimo).

 

sui Laghi Lombardi con Claudio Italiano

sui Laghi Lombardi con Claudio Italiano

 

Nonostante tutto fu ‘Amore a prima vista’ inseguito con un corso che lo portò al Suo Primo Volo da solista ed all’acquisto della prima macchina arrivata nel 2005 dopo tanti sacrifici.

Ripagati da continui voli giornalieri (pensate che nel primo anno furono ben 300 le ore volate)

 

‘Una macchina che si avvicina molto all’Elicottero ma decisamente più economica. Tecnicamente poi è molto più stabile rispetto le altre risentendo meno delle turbolenze. In condizioni poi di forte vento riscopro le prime emozioni dei primi voli in parapendio.’

 

Questa è una condizione grazie alla quale Claudio è diventato un Ambasciatore del Volo su questa macchina facendo dei percorsi su lunghe distanze un proprio must.

 

‘Lunghe distanze con pochi pensieri che mi portano a scoprire prestazioni, affrontare condizioni estreme ed inseguire primi record!’

 

Fu uno dei primi a fare dei veri e propri Giri d’Italia diventandone poi un testimonial negli stretti (ma non troppo) confini della propria Sicilia avendo cura, in prima persona, di trasferire queste macchine percorrendo in volo (su e giu) lo ‘stivale’.

Un approccio che gli pare sin da subito naturale e lo preparò a rotte lontane sino a giungere ad accarezzare le Highlands Scozzesi.

 

‘12.000 kilometri in soli 23 giorni girovagando sui Cieli d’Europa’

 

Una bellissima avventura che era anche premessa di un primo record da affrontare: il No Stop Flying!

 

Il No Stop Flying di Claudio Italiano

Il No Stop Flying di Claudio Italiano

 

‘Da Messina a Varallo Sesia in Provincia di Vercelli: 13 Ore in Volo percorrendo 1550 chilometri’

 

Facile da dirsi ma per prepararsi Claudio ha dato il via ad una serie di soluzioni che hanno interessato in primis se stesso e successivamente la macchina!

 

‘Una dieta ferrea che gli fece perdere ben 10 Kg associata ad una preparazione fisica per poter affrontare una lunga permanenza in volo con il proprio Autogiro’

 

Sottoposto anche lui ad un restyling dotandosi di un serbatoio supplementare di 250 litri per avere l’autonomia necessaria associata alla ricerca continua nell’alleggerire la macchina scendendo sotto la soglia del peso massimo consentito per gestire un decollo!

 

al tramonto con Claudio Italiano

al tramonto con Claudio Italiano

 

Banalmente, ma non troppo, si è pensato anche ad una seduta comoda (un sedile con cuscino in memory) cercando anche una risposta (poi trovata) anche ad impellenti e plausibili bisogni fisici.

 

Il risultato finale è stato dei migliori: il precedente record battuto di 150 kilometri con ‘in pancia’ ancora 30 litri di carburante.

 

Una prestazione non certificabile solo per il fatto di non essere stata compiuta in linea retta (impossibile conoscendo le dimensioni della nostra penisola) rifiutandosi di percorrere triangoli in cielo preferendo evitare dei rischi.

Un record comunque raggiunto, seguito in diretta da oltre 5000 persone, zigzagando tra le bellezze naturali della nostra Italia.

 

Per dei sogni che si sono realizzati c’è ne un altro che, complice la grave crisi pandemica, rischia di rimanere nel cassetto: quello del sorvolo, ovviamente in autogiro, dell’Everest, la Vetta più alta al Mondo.

 

I sogni di ogni giorno invece proseguono sia sul web con il sito ufficiale (https://www.claudioitaliano.it/) che raccoglie le imprese e le informazioni di un moderno Icaro e sui Laghi Lombardi, il Como ed il Maggiore, che Claudio raggiunge partendo da una aviosuperficie privata sita a Lazzate nel Cuore della Brianza.

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