Cuore grande e amore viscerale per il volo, è queste l’impressione che si ha dopo una chiacchierata con Romano Loli.

Classe 1939 toscano DOC, Loli è nato a San Gimignano da genitori del Mugello e dal suo tipico accento di quelle zone emerge tutta la sua passione ed emozione per il mondo del volo.

Loli si diploma nel 1958 nel pieno del boom economico e, appena terminati gli studi inizia subito a cercare lavoro ma si è fin da subito scontrato con una domanda ricorrente, che tutti gli ipotetici datori di lavoro gli porgevano: “hai già fatto il militare?”, la risposta era sempre la stessa: “no”, “ok torna quando l’avrai fatto” si è sentito puntualmente rispondere il giovane Romano.

Romano Loli ai comandi dello Starfighter

Romano Loli ai comandi dello Starfighter

 

Ma il destino non tarda a bussare alla sua porta, un giorno come tanti, passeggiando per la sua San Gimignano, la sua attenzione è catturata dal Bando di Concorso per Allievi Ufficiali di Complemento dell’Aeronautica Militare e decide così di tentare la sorte.

La passione per il mondo dell’aeronautica non tarderà a palesarsi in Loli tanto che il primo aprile del 1959 inizia questa nuova e strabiliante avventura che plasmerà definitivamente tutto il corso della sua vita.

Tutto ha inizio presso il 32° complemento a Lecce, al corso sono iscritti oltre 90 giovani aspiranti ufficiali ma solo 20 di loro arriveranno in fondo, tra cui Loli, ottenendo così, al termine di 150 ore di volo, l’abilitazione da pilota.

Terminato il corso, Romano viene mandato a Elmas (Cagliari) per pilotare un aeroplano ad elica tra i più difficili che l’aeronautica militare abbia mai avuto: il G59 e terminare così il corso.

Il 14/02/1960 è proprio il giorno dell’amore per il giovane Loli, è infatti quella la data in cui conosce l’adorata moglie e a maggio dello stesso anno viene spostato a Grottaglie per il corso di istruttori sul T6 e poi nel 1961 ad Alghero per la scuola di volo.

Correva l’anno 1961 quando ottenne l’abilitazione, tanto ambita, per la guida dei jet e, l’anno successivo si unì alla cinquantunesima brigata F-86K a Treviso.

 

Romano Lolli e lo Spillone

Romano Lolli e lo Spillone

 

Fu poi chiamato a Grosseto per perfezionare l’abilitazione sul suo grande amore, ciò che lo consacrerà come uomo del record europeo, battendo le 3000 ore al comando dell’F-104, ricorda infatti Loli: ”Venivo dal North American F-86K Sabre e l’esperienza con i primi F-104 arrivati in Italia ce la siamo fatti da soli al reparto. Ho volato per ben 15 anni sull’F-104 e sono stato il primo a tagliare alcuni ambiti traguardi come quello delle 2000 ore di volo e poi quello delle 3000. Infatti, in totale sono state ben 3275 le ore trascorse sull’iconico Caccia Intercettore”.

A questa straordinaria macchina si dedicherà fino al 1980, anno del suo congedo dall’Aeronautica Militare, Loli però non ha mai abbandonato il mondo del volo, infatti, diventa pilota privato e volerà fino al 2004 anno della pensione.

Avendo stabilito poi la sua dimora definitiva in toscana è stato presidente dell’Aeroclub Firenze per ben 12 anni finché dopo il terzo mandato è stato insignito della carica di presidente onorario.

 

Romano Loli ed il Cacciatore di Stelle

Romano Loli ed il Cacciatore di Stelle

 

“Cosa consiglia ai giovani che si vorrebbero avvicinare a quel mondo di cui lei è stato protagonista per tanti anni?” da buon toscano la risposta è stata chiara e concisa: “impegno, nient’altro, la passione deve arrivare prima o poi perché senza di essa non si va da nessuna parte ma l’impegno deve esserci dal primo secondo perché è davvero un percorso duro che però regala tante soddisfazioni.”

E per concludere una frase che racchiude tutto: “io ho davvero avuto una bellissima vita, ricca di tante emozioni e oggi posso dire in serenità che non ho mai lavorato nemmeno un minuto perché mi sono sempre divertito moltissimo”.

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