Un avventura per 2‘ questo potrebbe essere il titolo per questo racconto legato al nome di Giancarlo Gusso (pardon il Comandante Giancarlo Gusso forte di un titolo che è pure di Stato).

Infatti non si può parlare di Giancarlo (Gux per gli amici) senza nominare Piergiorgio (Yoyo), Suo fratello gemello (talmente simili che si potrebbe credere ad uno sdoppiamento di personalità).

Con lui inizia questo gioco tra ali e motori con la complicità non solo del padre, artigiano e fiero rappresentante di questa categoria, ma anche di arrivi, partenze e rullaggi ‘vissuti in tribuna‘ sulla terrazzo dell’Aeroporto Tessera di Venezia.

Erano gli anni 60 (Giancarlo nacque nello stesso anno delle XVII Olimpiadi di Roma) e quelli in cui si viveva in prima linea l’epopea e la nascita della Pattuglia Acrobatica Nazionale (ed è curioso sapere che al loro passaggio sopra la sua testa seguiva un pianto inconsolabile per il terrore dei rombi dei jet a bassissima quota).

 

I Gemelli Gusso

I Gemelli Gusso

 

Rimaneva comunque l’entusiasmo per quello spettacolo e non è un caso che, mentre gli altri spendevano la loro paghetta settimanale andando al Cinema, i Gemelli Gusso preferivano invece comperare e costruire i modellini di aerei al punto tale da riempire un intero mobile.

Era inevitabile che quando giunse l’età per le prime importanti scelte per il proprio futuro, l’indirizzo aeronautico fu quello di maggiore ispirazione.

Distante l’Istituto Aeronautico a Forlì, sede ideale invece fu il vicino ‘Malignani‘, fucina di nomi che hanno fatto la storia dell’Arma Azzurra.

Troppo poco per per una passione che non vedeva l’ora di decollare al punto tale che, quasi giunta l’età non solo della ragione, ci si interessò per arrivare ad avere una Borsa di Studio Regionale che gli permettesse di fare il famoso brevetto di 1 grado.

 

Con HAG nel Cuore

Con HAG nel Cuore

 

La soluzione passava anche dai frutti maturati dai lavori estivi presso il forno di papà e, tra lieviti e farine, prendevano forma i primi sogni di spiccare il volo.

Gli stessi che trovavano posto sulla Lambretta che, indipendentemente da quali fossero le condizioni meteorologiche, li portava sino allo storico Aeroclub Friulano di Campoformido.

All’inseguimento di un brevetto che nella rincorsa verso l’ingresso in Accademia Aeronautica valeva, al concorso, ben 5 punti.

A questo punto le strade dei gemelli Gusso di dividono e GianCarlo (e la Sua storia) trova il 96°AUPC, il Corso Ufficiali Piloti di Complemento che ha da poco compiuto 40 anni.

Quello nato per reclutare ben 100 ufficiali e che ha debuttato nell’Autunno del 1980 per poi riprendere nel Febbraio del successivo anno dovendo convivere con una stop imposto dal tragico sisma dell’Irpinia che ne aveva modificato i cronoprogrammi.

 

Ricordi di Gioventù in Aeronautica Militare

Ricordi di Gioventù in Aeronautica Militare

 

Sotto il segno di un brillante percorso gli step successivi sono rapidi: Latina ed il suo SF-260 nel 1981, in tempo per misurarsi poi a Lecce sul MB-326 (saranno gli ultimi piloti nel 1982 a volarlo) per poi salire sul G-91T.

Raggiunto il primo ed ambito traguardo e con l’Aquila Turrita da Pilota Militare appuntata sulla propria divisa la scelta è stata quella di misurarsi nella professione di istruttore in quel di Lecce trovandosi di fronte al nuovo trainer: l’MB 339-A.

Sarà stato il fatto che gli sia stato ritardato il promesso passaggio sull’AMX (il Ghibli dell’Aeronautica Militare Italiana), ma giunse alla scelta di ‘salutare la bandiera‘ e ritrovarsi sotto i colori di un altro tricolore: quello, stavolta, della nostra storica Compagnia di Bandiera.

Superate brillantemente le selezioni si ritrovo ai comandi di alcune macchine di Alitalia forse nel periodo migliore (era il 1987).

Completato il passaggio sull’iconico ‘Ottantone‘ iniziò a girare il Mondo sulle Ali di un altrettanto storico aereo (l’MD-11) per approdare (era il 1998) sul A320 (destino vuole la macchina con cui Alitalia ha spiccato l’ultimo volo).

 

GianCarlo Gusso ed Alitalia

GianCarlo Gusso ed Alitalia

 

Qualcuno potrebbe dire che ha la ‘stoffa per insegnare‘ visto che la carriera in Alitalia è stata coronata anche da un ruolo da istruttore (TRI Type Rating Instructor) dei corsi di abilitazione sul 320 sino a chiedergli di occupare un posto come esaminatore (TRE Type Rating Examiner).

Forte la passione per un ruolo attivo ai comandi non è un caso che venga richiamato alla guida degli MD-11 per il comando sul lungo raggio, inizialmente sui velivoli passeggeri e poi con il Cargo; ancora una volta come TRI e TRE, esperienza che si chiude con la dismissione del Cargo e lo riporta ai voli a medio raggio, sul 320 per altri 6 anni, sempre con un ruolo costante nell’addestramento.

Tornerà in cattedra come istruttore anche con il B777 che lo porterà sino a fine carriera (cronache dei giorni nostri) con la dismissione di questa macchina dalla flotta di Alitalia.

Giancarlo si mostra sempre affamato di volo (tipico dei militari che approdano al civile) e non è un caso che la sua vita incrocia pure il volo verticale.

Questo accade nel 1995 dove, seguendo il fratello alla ricerca di un brevetto di ala fissa negli Stati Uniti, comincia pure a fare l’istruttore di elicotteri.

Se la passione per l’ala fissa incontra un Beechcraft Baron B55, un bimotore ad ala bassa, la scelta imprenditoriale sposa l’idea di aprire una Scuola di Elicotteri incominciando con uno Hughes 300.

Nasce quindi nel 1996 la californiana TWIN AIR Inc. con sede a Van Nuys, California: da 2 a 6 elicotteri ed un simulatore di volo il passaggio è stato davvero breve e veloce.

Come nelle belle favole anche quella della Twin Air cessa senza però prima aver assicurato la Air Security sopra i cieli del porto di Long Beach, CA.

 

Quando il Volo è formazione

Quando il Volo è formazione

 

Il ritorno sulla laguna veneziana di Caorle non fu anonimo ma bensì, sulle pale di uno storico Bell 47- G2.

Una presenza che di certo non è passata inosservata agli occhi degli amici del Historical Aircraft Group Italy, al punto tale da venir insignito di un ruolo di responsabilità. Quello di responsabile Sicurezza Volo, occupandosi anche dell’attività di addestramento con a cuore il volo in formazione.

Una squadra che recita sin da subito un ruolo vincente portando ad un livello ottimale i seminari e la formazione in seno all’associazione che, più di altre, ha a cuore i velivoli storici in Italia.

Questo al punto tale da piacere anche alla americana FAST con l’idea, resasi subito concreta, di finalizzare la nascita di una loro ‘costola europea‘ FAST standardizzando, anche per l’Europa, concetti che piacciono a chi vuole fare ed insegnare volo in formazione stretta.

La passione per una storica ala fissa del Comandante Giancarlo Gusso è ben nota al punto tale che, una volta ceduto il Bell 47 prende subito i comandi di un’aereo militare capace di acrobazie a 4 posti.

 

Il SAAB 91D di GianCarlo Gusso

Il SAAB 91D di GianCarlo Gusso

 

L’attenzione fu immediata per un SAAB 91D trovato in Austria nel 2016 e portato sin da subito nella famiglia di HAG.

Un amore durato sino all’autunno del 2020 ceduto poi oltre manica in Inghilterra.

Alla ricerca di un sostituto ci si è orientati verso un velivolo con simili caratteristiche, quadriposto ma acrobatico all’occorrenza,
la cui storia è tutta da raccontare. Italiano e le cui sorti lo portarono alla corte dell’Ambasciata Italiana in Germania a Bonn.

Si tratta di un Piaggio P.149 D, una macchina che spiega benissimo il livello tecnologico raggiunto negli Anni 50 dalla Industria Aeronautica Italiana.

Non è un caso che molti di questi venissero fatti su licenza in Germania (a Brema dalla Focke Wulf visto che per anni hanno formato i cadetti dell’Accademia Aeronautica Tedesca) e non è altrettanto casuale che, sotto il cofano motore, batta un Cuore BMW pur che sia stato fatto su licenza Lycoming (BMW-GO480).

 

il Piaggio P.149 D

il Piaggio P.149 D

 

Prestazioni che si traducono nei numeri che corrispondono a ben 270 cavalli di potenza, capaci di dare anima ad un quadriposto con triciclo retrattile ed elica a passo variabile.

Un aereo che corre stabile come se fosse su un binario, dalla comodità unica e dalle performance e manovrabilità che rimangono notevoli anche a pieno carico. E’ un velivolo di 1200 Kg a vuoto ma riesce a raggiungerne 1800 Kg a pieno carico senza limitazioni al combustibile e ai suoi 4 passeggeri.

Dismesso dal Reparto Sperimentale di Pratica di Mare fu ceduto, inizialmente al nostro addetto militare AM a Bonn per alcuni anni e poi, quasi per un suggeribile ricongiungimento al resto della flotta P-FW-149D, alla Luftwaffe la D sta per versione Deutschland dell’Aeronautica Militare Tedesca).

 

Il Comandante Giancarlo Gusso ai comandi

Il Comandante Giancarlo Gusso ai comandi

 

Fini poi all’asta nel 1994 ed all’attenzione di un privato che lo acquistò donandogli l’attuale colorazione bianca blu.

Finito ora tra le mani nel nostro Gux l’obbiettivo è quello, entro il 2023, di regalargli un vestito tutto nuovo che faccia pace con le proprie origini: livrea dell’Aeronautica Militare anni 50.

Un color argento con lampi rossi e coccarde tricolori non dimenticandosi della storica matricola dell’unico P149 italiano : MM 559 !

Ma questa sarà la prossima ed imminente puntata della ‘Giancarlo Gusso Story‘!

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